Il 19 di agosto è uscito sul quotidiano "Il Secolo XIX" un articolo inerente ad un fatto di cronaca che ha fatto scalpore ed ha aperto un ampio dibattito sui sistemi educativi e sui giovani d'oggi.
A Pegli (GE), dopo una lite sotto casa, un padre schiaffeggia il figlio dodicenne che si rifiuta di andare con i genitori a cena dai parenti e pretende di uscire da solo.
I vicini sentono le urla del ragazzino e chiamano i carabinieri. La famiglia è una famiglia per bene (e proprio per questo il fatto ha fatto particolare scalpore) perchè in una situazione normale - non di abusi o maltrattamenti - il padre rischia fino a sei mesi di carcere e la segnalazione ai servizi sociali. Sono molte le domande che nascono da una vicenda del genere: i modelli educativi attuali, i nuovi adolescenti, il privato che si fonda con il pubblico, le norme giuridiche sui sistemi educativi, la società che muta, etc..
Il quotidiano mi interpella, in qualità di esperto, sulla vicenda. Riporto l'intervista che lascia alcuni spunti sulla questione.
In allegato l'articolo e l'intervista in basso.
Nella foto in basso l'opinione dei due esperti psicologi e psicoterapeuti interpellati sulla vicenda.